domenica 5 febbraio 2012

Recensione: Everlost di Neal Shusterman

Titolo: Everlost
Autore: Neal Shusterman
Editore: Piemme
Pagine: 330 pag.
Collana: Freeway
ISBN: 

Trama: Nick sta andando al matrimonio del cugino quando la Mercedes del padre va a schiantarsi contro la Toyota sulla quale viaggia Allie, in quel momento impegnata a discutere con i genitori sul volume della musica che sta ascoltando. Molto tempo dopo, che per Nick e Allie dura solo un attimo, i due si risvegliano. Sono morti, eppure sono rimasti qui, nel mondo. Il mondo, pero, non si accorge più di loro. Per un motivo sconosciuto sono rimasti incastrati fra la vita e la morte,in quella specie di limbo che si chiama Everlost. È pericoloso, è spaventoso ma non è disabitato. Molti altri vivono, se così si può dire, in quella sospensione del tempo e del giudizio, ma nessuno di loro è adulto. A Everlost ci sono solo ragazzi, tutti cristallizzati nell'attimo in cui sono morti. Stessi vestiti, stesse abitudini, stesso linguaggio. Stessa angoscia, almeno all'inizio. Poi l'abitudine prende il sopravvento e tutti si rassegnano a perdere la memoria del proprio passato. Ci si dimentica della propria famiglia, dei propri amici; persino del proprio nome. Tutti gli abitanti di Everlost si rassegnano e dimenticano. Tutti, tranne due.


Voto: 4/5

La mia recensione:

Neal Shusterman aveva scritto un'altra serie.
Everlost era il primo libro.
Era stato tradotto in Italia, doveva essere mio.


Everlost e Unwind sono due libri completamente diversi. Unwind, infatti, è un 5/5 mentre Everlost non è abbastanza accattivante per raggiungere il massimo.
È un libro per bambini/ragazzini, nulla a che vedere con le tematiche toccate in Unwind. Si parla di morte, è vero, ma è un romanzo, potremmo dire, di formazione. 

Allie non si era accorta di essere morta.
Una volta presa coscienza, decide di tornare a casa.
"È rischioso" le dicono tutti. Allie non ha paura.
Allie è forte.

Nick muore a quattordici anni, in un incidente stradale.
Porta con sé Allie, una perfetta sconosciuta, sua coetanea.
Nick non credeva di dover morire per innamorarsi.
Nick non credeva che per smettere di essere vigliacchi,
si dovesse superare la prova più difficile.

Il McGill è il cattivo dei cattivi. A Everlost i mostri non mancano,
il McGill è il peggiore di tutti. Con i suoi capelli unti e gli occhi sporgenti,
spaventa tutti i bambini di Everlost, bambini che la dolce Mary Torralta,
cerca di salvare e mantiene con sé, in uno dei palazzi delle Torri Gemelle.

Everlost lo si raggiunge solo morendo. È un finto aldilà, è il posto in cui si finisce se "non si arriva dove si doveva arrivare". Non tutti finiscono a Everlost, però. Solo i bambini ci possono finire, non si è mai visto un diciassettenne a Everlost, o tutti gli oggetti che sono stati amati nel mondo vivo. 

A Everlost, Nick e Allie, ci finiscono dopo un incidente. Hanno quattordici anni, sono già grandi rispetto a molti altri, e vengono accolti da Leaf, così rinominato da Allie perché lui non ricordava il suo nome, che li accoglie nella propria foresta.

La Foresta di Leaf appartiene a Everlost. Qualcuno, nel mondo vivo, doveva averla davvero amata se era finita lì. Leaf sono anni che ci vive. Nick e Allie, però, non riescono a sopportare passivamente la propria non-vita, così Allie decide di tornare a casa dai suoi genitori. Impresa quasi impossibile.

Allie si accorge di essere morta quando un pullman le passa attraverso. Nick lo apprende guardandola. Il problema di vivere a Everlost, però, è che non si può interferire con il mondo vivo, perciò se non si è in una zona appartenente a Everlost, si sprofonda. Giù fino in fondo, giù fino al centro della Terra.

Everlost nasconde tante insidie, prime tra tutti i mostri. Il McGill è il più cattivo di tutti, quello che non ha pietà per nessuno. Mary Torralta dedica la sua non-vita a prendersi cura dei bambini finiti a Everlost, cercando di dar loro un mondo alternativo a quello dei vivi: Mary vive nelle Torri Gemelle e ogni piano offre qualcosa di diverso ai bambini. Ci sono i giochi finiti per caso a Everlost e così anche i videogiochi e i dolci, anche se quest'ultimi sono estremamente rari.

Allie e Nick vengono accolti da Mary nella sua Torre, contro il volere di Allie che accetta comunque: sempre meglio che sprofondare da qualche parte cercando di tornare a casa. La ribellione di Allie, però, suscita reazioni a catena: convinta di riuscire a "fregare" Mary, mette nei guai Nick e Leaf, che finiscono dritti dritti dal McGill.

Decisa ad aiutare i suoi amici, Allie affronta il McGill. Allie l'Esclusa, con l'unico obiettivo di liberare Nick e Leaf, scoprirà i segreti del passato del McGill e di Mary Torralta, in un finale che sorprenderà tutti e che lascerà libero spazio al secondo libro, Everwild.

Purtroppo Everwild non è stato tradotto in Italia, mentre in america la trilogia è stata completata (Everlost, Everwild, Everfound). Sono contenta, dopotutto, di averlo letto. Non mi convinceva granché all'inizio, lo ammetto, ma la fine è stata carina e mi piacerebbe sapere come va a finire. Il romanzo è un po' lento, le cose succedono dopo pagine e pagine e vengono ripetuti sempre gli stessi concetti, ma siccome è un romanzo d'avventura, alla fine si avrà l'avventura.

Il libro ha molteplici messaggi. Alla fine i buoni saranno cattivi e i cattivi saranno i buoni. Le apparenze non saranno più importanti e tutti i personaggi cercheranno il proprio posto all'interno di Everlost, con la speranza di "andare oltre" e raggiungere "il posto che dovevano raggiungere". 

Ero convinta che sarebbe stato un 3/5, nulla più, però non so cosa mi abbia convinta a cambiare idea. Il finale mette in un certo senso i brividi, perché neanche la morte mette freno agli inganni. Lo consiglio? Se state cercando una lettura adulta, profonda e che vi lasci qualcosa di veramente forte dentro: no. Se state cercando un libro spensierato, che vi faccia viaggiare in un mondo alternativo, quasi fantastico, in cui vorrete tornare bambini, beh, cosa aspettate?

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